La mobilità del futuro viaggia con Wetaxi: tra comunicazione social e iniziative di marketing in un’intervista al CEO Massimiliano Curto.
Nell’anno del Me Too e del mancato Oscar di La La Land, nell’anno del virale asteroide Motta e dei meme su Melania Trump, abbiamo assistito anche alla nascita di Wetaxi, l’app per prenotare i taxi che cerca di innovare la mobilità italiana. A quasi quattro anni dalla fondazione, il CEO Massimiliano Curto ci ha raccontato meglio il suo progetto Wetaxi, approfondendo comunicazione social e iniziative di marketing nella nostra intervista.
Le interviste non sono più quelle di una volta nell’era del Covid-19: niente tavoli a cui sedersi, niente caffè da offrire. Non per questo, tuttavia, sono meno interessanti da fare e da scrivere. Massimiliano Curto, nonostante la distanza digitale, ha accolto il nostro invito con grande disponibilità e, dalla sede torinese di Wetaxi, ha risposto alle domande della nostra intervista con molta attenzione.
Inizia l’intervista: Wetaxi raccontata dal suo CEO Massimiliano Curto
Come nasce Wetaxi?
“Wetaxi nasce come spin off del Politecnico di Torino – ha iniziato a raccontarci Massimiliano – con l’obiettivo di portare innovazione nel settore taxi. Da subito, il progetto si è basato su un approccio collaborativo che mettesse al centro tanto gli utenti quanto i tassisti. Questa è una scelta che ha fatto la differenza. Nel 2017, con il Patrocinio della Città di Torino, siamo partiti nella nostra città natale, anche grazie all’appoggio della Cooperativa locale: Taxitorino.
Qual è stata l’opportunità di business che avete visto quando è nato il progetto Wetaxi?
“Crediamo che l’innovazione non passi solo da un fattore tecnologico. Il settore è ricco di player che tramite app o tecnologie affini hanno ‘innovato’ il servizio, rispetto al canonico numero di telefono chiama taxi. Quello che puntiamo ad offrire noi sono tutele, trasparenza e tecnologia. Tutele per gli utenti e per gli operatori, trasparenza nei servizi offerti e tecnologia per rispondere alle esigenze e alle complicazioni di una mobilità urbana sempre più smart e competitiva.
Siamo cresciuti molto dal 2017, anno della nostra fondazione. Questo ci ha convinto a sostenere il nostro approccio e a farne il nostro modello di business”.
Wetaxi? È social e giovane!
Per un’app di successo come Wetaxi ci si potrebbe aspettare un lancio in grande stile. Adv sui social, affissioni in tutta la città e numerosi eventi di presentazione. Invece, nel 2017, non è avvenuto niente di tutto questo.
Con quali iniziative di comunicazione è stata lanciata l’app?
“Quando è stato lanciato il servizio a giugno 2017, Wetaxi non era più che una piccola startup e poteva solo contare sulla passione e l’impegno dei founder”, ha continuato a raccontarci Massimiliano. “Grazie al patrocinio del Comune di Torino, ma soprattutto grazie al grande supporto di tutti i tassisti della Taxitorino, fin da subito l’applicazione ha avuto una grande visibilità e diffusione”.
Quella che era una piccola startup torinese, quindi, è cresciuta in fretta e ha capito molto presto l’utilità di investire in comunicazione digitale.
“Come startup innovativa abbiamo da sempre avuto un approccio molto digitale nella nostra comunicazione”, ci ha spiegato, infatti, Massimiliano. “Uno dei nostri traguardi è stato quello di penetrare nel mercato under 35, normalmente molto distante dal taxi, soprattutto per ragioni economiche. Il primo pensiero è stato quindi quello di dare un’immagine fresca, positiva e trasparente del servizio e dei partner, sia attraverso la nostra visual identity sia attraverso i servizi che offrivamo. La Tariffa Massima Garantita che ci ha reso famosi a livello nazionale, nasce proprio da questa necessità: per la prima volta gli utenti potevano sapere, in anticipo, il costo della corsa e avere un costo massimo garantito.
Un altro passo importante è stato il Taxi Condiviso, che ha reso accessibile ad un pubblico molto più ampio il mezzo.
Infine collaborazioni con i maggiori eventi culturali a livello nazionale. Questo è stato importante per posizionare il taxi come alternativa alla vettura privata: per i giovani è molto più comodo e sicuro affidarsi ad un taxi all’uscita di un festival!”
In che modo cercate di coinvolgere il vostro pubblico sui social?
“I social sono stati fondamentali per raccontare tutte queste iniziative: comunichiamo con messaggi molto chiari e precisi, spesso coinvolgendo i partner e i loro canali. Ci piace raccontarci in modo molto smart, cavalcando anche i trend del momento: rispecchia il nostro animo e il nostro linguaggio e crediamo sia il giusto tone of voice per raccontare Wetaxi”.
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Covid-19: nascono Wetaxi Delivery e la collaborazione con Moovit
Ormai è sotto gli occhi di tutti: la pandemia di Covid-19 ha colpito duramente l’economia di tutto il Mondo (in questo vecchio articolo abbiamo parlato di come gli psicologi hanno affrontato la pandemia). Per chi, come Wetaxi e i suoi partner, lavora nel mondo della mobilità l’impatto è stato devastante.
“L’emergenza sanitaria ci ha preso alla sprovvista, come ha preso alla sprovvista tutto il Mondo”, ci ha raccontato ancora Massimiliano. “Per la mobilità, la pandemia è stata un freno imponente che ha segnato cali di fatturato intorno al 90%. Inoltre, ha messo in evidenza tutte le odierne difficoltà dei servizi di trasporto, che hanno bisogno di un sistematico e profondo rinnovamento a fronte della nuova mobilità urbana”.
Avete realizzato particolari campagne di comunicazione o iniziative di marketing per contrastare gli effetti negativi della pandemia sul settore taxi?
“Essendo una startup, abbiamo avuto da subito la capacità di vedere e capire quali difficoltà si stavano prospettando e agire velocemente di conseguenza. Dopo pochi giorni dal lockdown di marzo, abbiamo così lanciato Wetaxi Delivery: il servizio di spedizione via taxi. È stato un traguardo del quale siamo particolarmente fieri: tutto il team ha collaborato per rilasciare la funzione in pochissimi giorni e renderlo disponibile nelle principali città italiane. Abbiamo dato un sostegno concreto ai nostri utenti, bloccati a casa, e ai tassisti che hanno così avuto nuove opportunità di lavoro in un momento in cui i passeggeri erano inesistenti. L’accoglienza del lancio è stata davvero positiva! Da subito ci ha permesso una visibilità eccezionale: Wetaxi Delivery è stato raccontato da oltre 90 testate italiane nel solo primo mese di rilascio.
Anche quella con l’app Moovit è una partnership che nasce con la volontà di supportare il trasporto pubblico locale. Aiutandolo durante durante questi mesi, in cui ha avuto grosse difficoltà nelle varie fasi dell’emergenza e delle riaperture. Essere integrati in una delle piattaforme principali per la mobilità mondiale vuol dire riuscire ad offrire agli utenti un modo sempre più semplice e immediato per spostarsi da un punto A ad un punto B. In questo momento storico, la sicurezza e la semplicità negli spostamenti sono davvero fondamentali. Questo è un tema importante, che nel pensare la mobilità del futuro dovrà essere centrale”.
Condivisione di taxi in un mondo di barriere antivirali
Prima della pandemia uno dei servizi che caratterizzava Wetaxi era la possibilità di condividere la corsa con uno sconosciuto, dimezzando i costi del trasporto.
In un mondo di barriere e mascherine, qual è il futuro della funzione per la condivisione della corsa?
“A inizio pandemia, abbiamo subito spento il servizio Condiviso in ottemperanza alle misure di prevenzione. La sicurezza di passeggeri e tassisti è ovviamente al primo posto in tutto quello che facciamo.
Oggi siamo al lavoro su un progetto innovativo sul tema sicurezza a bordo dei taxi, che vedrà coinvolti gli utenti e tassisti. Questo perché vogliamo che progetti come il Taxi Condiviso continuino a vivere come soluzioni concrete per una mobilità più sostenibile sia per l’ambiente che per gli utenti.
Sicuramente il 2020 ci insegna che dobbiamo essere pronti a mettere in discussione ciò che abbiamo, a reinventarlo e a vederlo sotto prospettive nuove. Siamo pronti ad accettare la sfida e trasformarla in opportunità”.
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Foto in evidenza via Wetaxi.