I social network sono uno strumento potenzialmente molto forte, se utilizzati con la corretta strategia. Riuscire a bilanciare obiettivi e strumenti permette di ottenere risultati significativi. Marta Pellizzi è una giovane consulente, appassionata di tecnologie e web, ma soprattutto una donna molto determinata. Nonostante la perdita della vista, la sua grande passione e la voglia di riscatto l’hanno portata a pubblicare il suo terzo libro, “Rivoluzione Telegram. Scopri le funzioni segrete e usalo come strumento di Marketing”.
Partiamo dal titolo del tuo nuovo libro, cosa c’è di “rivoluzionario” in questa applicazione?
Se dico che le notizie arrivano direttamente all’interessato, senza il filtro dell’algoritmo, ho già raccontato la rivoluzione o, almeno, una parte di essa. Telegram è rivoluzionario per mille altri motivi: chi l’ha creata è rivoluzionario, gli utilizzatori lo sono, le imprese che credono in essa lo sono. Io stessa la utilizzo e sento di andare controcorrente, nel verso opposto rispetto alle tendenze che dicono che le imprese devono fare business dove ci sono soldi che girano (e qui di soldi nemmeno ce ne sono poiché Telegram non vende servizi pubblicitari).
Il padre fondatore è Pavel Durov. Come si intrecciano la sua storia personale e quella dell’applicazione?
Pavel, insieme al fratello Nikolai, ha dato vita alla piattaforma che rispecchia molto il suo pensiero. Pavel è uno che non si arrende, nemmeno quando la Russia gli ha chiesto le chiavi di accesso alle conversazioni dei suoi utenti. Lui detiene la privacy di noi utilizzatori di Telegram ed è un giovane che ha saputo farsi rispettare, pur rinunciando ai suoi stessi interessi.
Privacy degli utenti: anche da questo punto di vista l’applicazione ha da offrire a chi la usa alcuni utili strumenti.
Di certo quando si usa Telegram non ci si ritrova con dell’assillante pubblicità attinente alle attività svolte su di essa. Questo di per sé è un motivo per utilizzarla. Ma non è finita qui: ci sono delle stanze chiuse, le chat segrete, che mettono il lucchetto a una conversazione, la proteggono a tal punto che è inviolabile (anche se tutte le conversazioni che avviamo su Telegram sono protette e non vengono visualizzate o usate da chi le ospita, in tal caso Telegram). Con le chat segrete ogni messaggio, foto o video inviato non può essere visto da terzi, né inoltrato o salvato.
Quali sono le potenzialità di Telegram in ambito business?
Le potenzialità per chi vuole mettersi in contatto col proprio pubblico sono diverse. Si possono creare dei piccoli gruppi da destinare alla gestione di progetti. Si può usare l’archivio cloud , chiamato “Messaggi salvati”, per archiviare materiale, fare interviste, preparare contenuti. L’archivio cloud di Telegram, ad esempio, è consultabile da qualsiasi dispositivo usando il proprio account, divenendo così strumento utile per recuperare documenti, immagini, articoli, video, file salvati in esso (tutto ciò che viene salvato sul cloud Telegram non occupa lo spazio dello smartphone o del computer e può essere eventualmente scaricato all’occorrenza e inoltre, lo spazio a disposizione è illimitato). E per ultimo, ma non per importanza, abbiamo i supergruppi e i canali. I supergruppi sono “super” conversazioni con un numero di utenti inferiore o pari a 100.000. I canali invece non consentono le risposte degli iscritti, eppure sono l’ideale per fare personal branding. I canali di Telegram non hanno limiti per ciò che concerne gli iscritti, possono essere gestiti da più persone, supportano l’integrazione di bot (utility bot) e pubblicano contenuti di ogni genere e formato inviando a ogni condivisione una notifica all’iscritto (ecco perché all’inizio di questa intervista parlavo di notizie che arrivano all’interessato senza la mediazione di un algoritmo).
Come organizzi il tuo lavoro di creazione dei contenuti per il tuo canale pubblico su Telegram?
La creazione dei miei contenuti su Telegram segue un piano ben delineato. Ho diverse tipologie di contenuto, ognuna di esse è comunque rispettosa di quella che ho definito “Telegram Formula”, un modello che favorisce l’engagement del pubblico. In generale programmo i contenuti o li creo istantaneamente quando ve ne è la necessità: ognuno comunque segue uno schema proprio che richiede l’aggiunta di un hashtag per categorizzare il contenuto stesso e la tastierina finale, cioè un sondaggio con le emoji cliccabili dal lettore (che uso per calcolare il tasso di coinvolgimento).
Marta Pellizzi è un’imprenditrice digitale. Nata il 7 giugno 1989, crotonese di nascita e imolese d’adozione. Crea strategie sui social network, svolge in ambito social media marketing attività di consulenza e formazione a privati, aziende e freelance, divulga contenuti informativi sul marketing applicato ai digital media. Esperta Telegram, ideatrice della formula numero uno in Italia per favorire l’engagement su un canale Telegram e autrice del libro “Rivoluzione Telegram” (Dario Flaccovio Editore, 2018).