Ryanair è la compagnia aerea low-cost che ha trovato il modo per diventare una star su TikTok.
TikTok offre ampie possibilità di spunto per i brand e le aziende che vogliono diventare virali e raggiungere un ampio pubblico.
Le strategie migliori non sono facili da decriptare, ma una volta trovate portano alla vetta in tempi molto brevi.
Un caso esemplare è senza dubbio Ryanair. Cosa ha fatto?
- Osservare i trend.
- Imparare dagli utenti.
- Trasformare gli utenti in futuri clienti.
Il caso Ryanair: da lowcost a star!
Dalla data di apertura dell’account nell’agosto 2021, Ryanair è passata dall’essere la compagnia di voli lowcost europea a un marchio di successo su TikTok con 1,5 milioni di followers e 46 milioni di like.
Il perno di questa strategia è l’umorismo da millennial, sintetico ma innovativo, introdotto dalla giovanissima Social Media Creator dublinese Lily Rafferty.
“Catch flights not feelings”, è la bio dell’account TikTok della compagnia, che millennial e Gen Z definirebbero come la “yassification” dell’azienda, con tanto di emoji.
Il punto di forza di questa strategia di crescita sono state le idee. Rafferty ha saputo “metterci letteralmente la faccia”. È stata la prima ad utilizzare i filtri messi a disposizione dall’App, per dare occhi e bocca agli aeroplani, riprendendo grandi classici come il trend di “Dom Toretto” (24,0 mln di visualizzazioni) o quello di “Couch Guy” (43,5 mln di visualizzazioni).
Adottando un tono fortemente auto-ironico, la SMC scherza ad esempio sui prezzi bassi dei biglietti oppure sul fatto che Ryanair non preveda voli oltreoceano; prende in giro i passeggeri che fotografano i finestrini dell’aereo per le loro banali storie Instagram, chiamandoci tutti in causa (perché si…ammettiamolo, lo facciamo tutti).
Il coinvolgimento del pubblico a questo punto è inevitabile e inarrestabile.
Non ci è voluto molto prima che altri grandi marchi iniziassero ad utilizzare la stessa strategia.
Perché Ryanair è diventata una TikTok star?
L’Head of Social di Ryanair, Micheal Corcoran, ha sottolineato che il successo sulla piattaforma è stato possibile grazie alle seguenti mosse:
- Si sono rivolti al pubblico come creatori non come azienda, adottando un approccio umano e scherzoso, non serio e mirato alla schietta vendita.
- Hanno studiato il loro pubblico, andando oltre il numero di like e visualizzazioni, ma studiando le opinioni degli utenti nei commenti e interagendo.
- Hanno scelto di sperimentare, dominando un campo giovanile, vasto ma di nicchia.
- Studiano continuamente i trend e osservano l’andamento dell’algoritmo senza però fossilizzarsi troppo sulle regole.
I creator sono il perfetto compromesso fra gli influencer e le aziende. I primi mirano a vendere un prodotto ma, per questo, tolgono identità al prodotto e risultano meno affidabili. Il creator è in grado di raccontare la storia dell’item e di conferirgli carattere. Le aziende, invece, instaurano un rapporto professionale, impersonale e distaccato, troppo serio per un pubblico di età compresa fra i 16 e i 24 anni.
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