Realtà (ri)costruita. Il 3d al servizio dei brand

10 Gennaio 2019, di bake journal

Dalla fisicità al design. Immaginare e proiettare attraverso la creazione. Ascoltare e ricreare dei suoni. Tutte le parti di un processo creativo cercano di spingere in là i confini di ciò che è reale, ed infrangere costantemente le regole del gioco attraverso la sperimentazione e la scoperta di nuove forme e linguaggi.

Moda e pubblicità sono stati i principali a tradurre i macrotrends, il naturale movimento interiore della psiche delle persone verso nuovi modi di comprensione. Tralasciando la fotografia, e sfruttando l’emozionante immagine in movimento del video, artisti e designer hanno ormai compreso la necessità di reprimere la realtà in modo trasgressivo aumentandola, distorcendola o alterandola con strumenti digitali.

Il design 3D è diventato una competenza necessaria per i designer e i brand, che collaborano alla creazione di nuovi concetti di realtà, nel tentativo di perfezionare il colore o renderlo più interessante. Sviluppare e integrare il mondo 3D sono diventati il ​​passo naturale e il fenomeno interessante da analizzare.
Luisaviaroma, negozio di alta moda, ha collaborato con l’artista e grafico Antoni Tudisco per la realizzazione delle loro vetrine. I modelli sono stati sostituiti da schermi e gli abiti sostituiti da divertenti fat guys danzanti realizzati digitalmente. Ha inoltre portato la sua surreale arte digitale per Ogilvy a Hong Kong, facendo di nuovo un passo avanti nella ricostruzione della realtà.

I caratteri lasciano le pagine stampate e ora sono fluttuante in combinazioni e forme uniche utilizzate per le campagne digital. Personaggi e prodotti sono creati e presentati come se fossero reali, mutando l’idea di normalità. La casa di moda Balmain ha realizzato riprese 3D creando modelli digitali, mentre Nike ha creato la campagna video Vapormax online, consentendo una maggiore libertà creativa e precisione nella rappresentazione del prodotto.

Il 3D è arrivato il futuro più vicino a noi da poter percepire. Rappresenta il bisogno delle persone di vedere ciò che non possono capire. L’intoccabile, diventa subliminale per il pubblico. Un’immagine che può essere toccata solo con i loro occhi.
Ciò che resta da chiedersi è quindi, Qual è il prossimo passo nel design? Le persone perderanno il loro contatto con la realtà fisica? Torneremo alla vecchia e cara stampa?

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