Cos’è il Music Marketing e alcuni consigli pratici per farsi notare
Da quando è possibile parlare di Music Marketing?
Da quando gli artisti hanno dovuto iniziare a immaginarsi come un vero e proprio brand.
Se pensiamo al brand come a un fil rouge che lega tutte quelle relazioni che intercorrono tra azienda (in questo caso musicista) e consumatore, un artista, per emergere, non può e non deve estraniarsi dalle strategie di marketing.
La musica non esiste senza un ascoltatore, ecco perché è così importante prendersi cura del proprio pubblico.
Storytelling nel Music Marketing
Il mondo del digital marketing più vicino ai musicisti è quello dei social. I fan di un artista si trovano tutti lì ed è sui social che vanno a cercarlo.
Il Music Marketing e i social hanno in comune un fondamento di cui non possono assolutamente fare a meno: lo storytelling. Portano con loro il sacro principio del raccontare e, soprattutto, del raccontarsi. Basti pensare, poi, che nulla meglio della musica è così in grado di farsi ascoltare quando si tratta di fare storytelling.
Gli artisti parlano e scrivono storie in una formula minima dalla durata di un paio di minuti, circa 3 se pensiamo ad una singola canzone. Una formula così piccola diventa un concentrato di storytelling in grado di lasciare in hype chiunque ne rimanga colpito. In questo modo si attiva il desiderio di volerne ancora. Si continuano a bramare e bramare sprazzi di vita quotidiana del proprio artista preferito.
L’utilizzo dei social per fidelizzare
Oggi, sapere cosa fa nella sua quotidianità un artista, è diventato quasi più importante di ascoltare per davvero, e bene, la sua musica. Questo perché si ha bisogno di credere e sapere che dietro queste persone ci sia una quotidianità non poi così distante da quella di “tutti”. In tal modo i fan iniziano a voler diventare sempre di più parte di quel raccontarsi, non limitandosi più alla sola fruizione.
Sul mondo social un artista si mostra, a volte si rende perfino reperibile, e inizia a coinvolgere i propri seguaci nella vita quotidiana. Lo fa in particolare attraverso l’uso delle Instagram stories, avviando semplici discussioni in cui chiede ai propri fan di fargli alcune domande, di raccontargli la propria giornata o di dirgli cosa ne pensano dell’ultimo brano, ad esempio.
Un esempio pratico di coinvolgimento attivo può essere la creazione di Instagram stories in cui gli artisti mostrano, a mo’ di tutorial, come si suona un loro pezzo. In questa maniera l’artista offre personalmente un “servizio” ai propri seguaci, contrapponendosi ai video tutorial fatti da terzi che circolano su YouTube. Lo scopo è quello di incitare i seguaci a pubblicare tra le loro stories un video in cui suonano il brano in questione, dopo aver seguito il tutorial, e taggare l’artista che lo ri-condividerà sul proprio profilo.
Ecco come un fan inizia a svolgere sempre più attivamente e consapevolmente il suo ruolo fan, addirittura spingendosi ben oltre, fino a divenire parte integrante della quotidianità di un artista.
Da qui il semplice profilo Instagram dell’artista diventa un posto in cui l’utente si reca anche solo per sentirsi parte di qualcosa. L’artista ci guadagna, così, interazione, engagement, fidelizzazione e, conseguentemente, ascolti, partecipazione ai concerti, acquisti di CD o vinili.
7 consigli di Music Marketing per un artista agli inizi
Il primo passo fondamentale per un artista che voglia emergere è informarsi riguardo tutti i mezzi che ha a disposizione per attuare le giuste strategie di marketing.
Di seguito, riportiamo tutti gli strumenti che non devono assolutamente mancare per la giusta promozione di un artista agli inizi.
- Crowdfunding: è il primo vero sostegno economico, e non solo, che viene dato agli artisti emergenti.
Musicraiser, ad esempio, è una piattaforma Made in Italy di crowdfunding musicale, ideata da Giovanni Gulino del gruppo Marta sui Tubi. Il progetto nasce con lo scopo di aiutare tutti quegli artisti che non hanno modo di farsi conoscere a causa di mancanza di fondi. Prima di avviare la propria campagna di crowdfunding su Musicraiser, ogni musicista deve creare un progetto valido, presentarlo alla commissione che lo valuterà e, se ritenuto idoneo, si avvierà lo sviluppo della campagna. - Sito Web: che la propria campagna crowdfunding venga accettata o meno, immancabile è la creazione di un sito web Sebbene si pensi prima ai profili social che ad un website, ogni artista che si rispetti, e che voglia curare davvero la propria brand identity e image, deve avere un sito che parli per lui. Un esempio valido è il sito di Mahmood, che dà all’artista quell’aspetto professionale che i social possono tralasciare.
- Profili social e piattaforme digitali: A proposito di social, dopo aver individuato chiaramente l’immagine che si vuol trasmettere e la musica che si vuole produrre, l’artista deve mostrarsi. Instagram e Facebook rispondono praticamente e in maniera facile all’esigenza di mettersi in mostra come un prodotto che, però, non deve mai dimenticare di fidelizzare con i propri consumatori. Dopodiché, si passa alla creazione di un profilo Youtube, Spotify e Soundcloud. Non uno tra questi, bensì tutti. Da tenere in considerazione è anche Twitch, utilizzato sempre di più dagli artisti che vogliono esibirsi in diretta streaming.
- Ufficio Stampa: è l’organo che si occupa e veicola la comunicazione in dell’artista a tutti i media, digitali e non. I blog, le web magazine, le riviste cartacee, i siti, le radio, i giornalisti musicali e gran parte degli addetti ai lavori nel campo della musica, devono diventare punti di riferimento essenziale per l’emergere di un artista. Un addetto stampa promuove l’immagine del proprio cliente e offre contenuti di interesse ai media al fine di ottenerne un ritorno positivo. Lo scopo principale è quello di affermare l’esistenza dell’artista, costruendo una reputazione, una brand reputation. Nel caso in cui, in extremis, non si disponga di adeguati fondi economici per usufruire di un ufficio stampa, l’artista non deve rinunciare a farsi conoscere dai media e, anche se non ha le giuste competenze, deve iniziare a promuoversi da solo. Non bisogna avere timore di venire ignorati. Può succedere, anzi succede, ma c’è sempre qualcuno disposto ad ascoltare, basta attendere ed essere costanti. Nonostante ciò, l’ufficio stampa è una spesa che va messa subito in conto.
- Newsletter: un artista non si deve limitare a raccontare la propria storia solo nelle proprie canzoni, anzi, deve offrire ulteriori spunti di approfondimento e informazioni su di sé anche in uno spazio riservato come quello di una mail. Questa è un’altra importante maniera di fidelizzare il pubblico.
- Merchandising: è una risposta diretta al crollo degli acquisti dei CD. Dapprima era considerata come una fonte non primaria di guadagno per gli artisti, oggi, è diventato un business in grande crescita. Non è il primo passo fondamentale di un artista emergente, ma quello che segue dopo una prima analisi positiva dell’andamento iniziale della strategia. Ideare, ad un esempio, una linea di felpe con il proprio logo, può rappresentare un oggetto di vendita a sé stante, questo perché, a volte, la felpa può piacere indipendentemente da quanto un individuo sia affezionato ad un artista. Ma anche in questa visione, la felpa in questione rappresenta un modo per promuoversi e lasciare un ricordo nella mente del consumatore.
Il merchandising diventa importante perché la musica si è spostata tutto sul digitale, di conseguenza, la gente oggi ha bisogno di qualcosa di tangibile.
Il Music Marketing nasce, quindi, con l’esigenza di accompagnare un artista nella propria promozione e proporgli degli strumenti sempre in linea con i tempi. I mezzi a disposizione, infatti, sono in continuo mutamento ed evoluzione, mentre il senso della musica resta invariato.