Meta: il nuovo nome di Facebook annunciato da Zuckerberg, è veramente il nuovo futuro? Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi 5 anni?
È passato quasi un mese dall’annuncio di Meta, il nuovo nome di Facebook, ma cosa ci si aspetta in futuro? Mark Zuckerberg ha rivelato il grande cambiamento all’annuale conferenza Connect ad ottobre, eppure sono ancora tante le cose da dire.
In questi mesi, il “from Facebook” è stato sostituito dal “from Meta” e anche se apparentemente è cambiato poco, negli utenti è stata innestata l’idea di un volto nuovo nel panorama social.
L’obiettivo primario di Meta rimane sempre lo stesso, ovvero tenere in contatto le persone.
Quest’obiettivo è alla base del futuro immaginato da Zuckerberg, un mondo virtuale nel quale proiettare la nostra identità digitale. Scopriamo insieme cosa aspettarci nei prossimi anni.
Da cosa nasce il nome META?
Meta è una parola greca, usata come abbreviazione del termine metaverso.
Il termine indica una realtà virtuale condivisa tramite internet, in cui si è rappresentati graficamente (avatar) in tre dimensioni. In questa realtà parallela, ogni persona può realizzare ciò che desidera, condividendo l’accesso a dei visitatori.
Cos’è il metaverso per Mark Zuckerberg?
“Il metaverso sarà il successore di Internet mobile. Saremo in grado di sentirci presenti come se fossimo proprio lì con le persone, non importa quanto siamo distanti. Saremo in grado di esprimerci in nuovi modi giocosi e completamente immersivi”.
Secondo questa visione, Meta trasformerà il luogo in cui ci troviamo in una realtà “aumentata”, nella quale amici, parenti o colleghi di lavoro, si materializzano davanti ai nostri occhi ovunque essi siano.
Il potenziale del metaverso viene raccontato in questo spot lanciato pochi giorni dopo l’annuncio di Mark Zuckerberg, in cui quattro studenti vengono inglobati da un quadro di inizio 900. Il claim della campagna è: “Ci sarà da divertirsi”. Sarà così?
I primi passi di Meta:“Ci sarà da divertirsi”?
A questo punto facciamo insieme il punto della situazione. Conosciamo i cambiamenti avvenuti:
- cambiamento del nome aziendale da Facebook a Meta;
- cambiamento del logo.
Ma i cambiamenti futuri quali saranno? Il claim sarà una promessa mantenuta.
L’azienda vuole allontanarsi dal concetto di “piattaforma social”, per raggiungere un nuovo modo di connettere le persone.
In un piano che Zuckerberg prevede di realizzare nei prossimi cinque anni troviamo:
- L’apertura di negozi fisici in tutto il mondo, per insegnare ai futuri abitanti come muoversi nel metaverso. I clienti potranno provare ed acquistare i dispositivi necessari per interagire con questa nuova realtà: caschi e occhiali VR. L’intento è quello di rendere Meta alla portata di tutti e non solo un prodotto di nicchia per esperti o appassionati di tecnologia.
- Agli utenti già iscritti sulla modalità classica del social, verrà data la possibilità di creare degli spazi virtuali in cui interagire con i propri contatti in modo più esperienziale, utilizzando visori e cuffie speciali.
- Verrà implementato il concetto della privacy e della sicurezza, da precisare in modo definitivo nel primo giorno in cui l’utente inizierà a costruire il proprio metaverso.
Il lancio del metaverso al momento prevede due fasi:
- Nella fase uno, sarà accessibile con hardware di realtà virtuale e realtà aumentata già in commercio.
- Nella seconda fase sarà possibile utilizzare dei sensori corporei più avanzati, con i quali le persone potranno lavorare, giocare o fare shopping come nel mondo reale. Gli abitanti del metaverso potranno trasportarsi come ologramma e relazionarsi con ambienti e persone. L’obiettivo è quello di connettere le persone di “persona”, anche se a distanza.
Meta: il futuro di Facebook, tra polemiche e speranza.
L’annuncio di Mark Zuckerberg è sulla bocca di tutti, ognuno ha più o meno la sua opinione al riguardo e in tanti si chiedono cosa abbia spinto il CEO dell’azienda verso questa direzione.
Per alcuni il successo o anche solo la notizia del metaverso, potrebbe aiutare l’azienda a risolvere almeno tre problemi. Vediamoli insieme:
- L’esodo dei giovani da Facebook, in favore di ambienti considerati più alla moda, come ad esempio Tik Tok, ha causato l’invecchiamento del target che ancora utilizza la piattaforma. Senza Meta la prospettiva futura sarebbe stata quella di un social per baby boomer, dominato da immagini di gattini e fake news sull’argomento topic del momento. Il claim in questo caso potrebbe essere “Il metaverso dei giovani”, per affermare l’esigenza dell’azienda di mantenere un’utenza giovanile.
- Il secondo problema riguarda Apple e Google. I dispositivi mobile di Facebook, girano su iOS e Android e i cambiamenti sulla “trasparenza del tracciamento delle app” da parte di Apple, ha reso più difficile il raccoglimento dei dati sull’attività degli utenti, causando uno stallo nel business pubblicitario. La riuscita del metaverso, creerebbe un’indipendenza commerciale per Facebook, permettendole di vendere prodotti e servizi senza un dazio da pagare.
- Nel terzo problema ritroviamo la necessità di “ripulire” e distogliere l’attenzione dai numerosi scandali comparsi sui mass media, nel corso degli anni. In questo modo, spostando l’attenzione su Meta, si spera di dare una nuova luce alla cultura aziendale e di cambiare la rotta dell’opinione pubblica.
A fronte di questi problemi il “popolo” dei social cosa ne pensa? Tanti sono preoccupati per la sicurezza dei loro dati personali in questo nuovo mondo virtuale, altri sostengono che in presenza di aziende ancora sprovviste di un sito web o di professionisti che usano ancora il profilo privato invece di una pagina, pensare al metaverso è l’ultimo dei problemi. Detto ciò concludo con la famosa citazione di Oscar Wilde: “Non importa che se ne parli bene o male. L’importante è che se ne parli.” Quindi armiamoci di pazienza, mettiamoci comodi e vediamo se Meta sarà veramente il nuovo volto del futuro.