Kevin Systrom e Mike Krieger potrebbero non dirvi niente, ma la parola Instagram sicuramente si. I co-fondatori del social network hanno abbandonato recentemente la nave per dedicarsi, almeno formalmente, ad esplorare nuovi spazi creativi e capire cosa li ispira. Meno formalmente, pare per divergenze espansionistiche con il rampante Zuckerberg.
Un dato di fatto è che Instagram, negli ultimi anni, ha vissuto una crescita vertiginosa registrando un miliardo di utenti attivi (più o meno veri) e che ognuno di noi nelle pause o mentre fa zapping lascia cadere lo sguardo sulla home page fatta di foto 1:1.
Nasce e si sviluppa un gergo intorno alle sue funzioni, “mi ha guardato la storia ma non mi segue”, “mi ha bloccato”, “ma tu la segui?”, “quanti follower hai?” che generano uno stato emotivo e una specie di inquadramento sociale. Instagram ha creato e continua a creare tendenze che cambiano il concetto stesso di cultura, di informazione e di consumo.
Un esempio, l’aver creato la tendenza a manifestare un concetto di bellezza diversificata per contrastare il culto della bellezza artefatta dal fotoritocco. A Photoshop, molti si oppongono con il #nofilter mostrando pubblicamente i propri difetti, foto macro mostrano segni dell’acne, smagliature e cicatrici per divinizzare una bellezza autentica, in cui l’imperfezione diventa il simbolo sincero di un amore verso se stessi. A seguire questo nuovo trend di bellezza senza canoni sono gli stessi Brand, lo dimostra che Winnie Harlow ha 4milioni e mezzo di follower, Jazelle Zanaughtti è la nuova icona tra le modelle e Sasha Trautwein compare sulle pagine di Vogue.
Instagram ha modificato anche le nostre abitudini di viaggiare, è lo strumento con cui cerchiamo ispirazioni e conferme sulle mete da visitare. Una ricerca dimostra che il 67% degli utenti usa il social network per trovare ispirazioni di viaggio, mete dimenticate tornano in auge grazie alla foto perfetta postata da un Influencer. Nel 2016, in Cina è stato aperto il ponte più lungo del mondo, chiuso solo 13 giorni dopo per il numero incredibile di turisti che accorrevano per scattare la foto da postare in rete.
Insieme al social network, sono nati veri e propri stili fotografici, la #flatlay può essere definita come la nuova “natura morta”. Instagram genera 5 milioni di risultati di immagini che immortalano oggetti ben disposti su un piano e nello spazio. Una vera e propria arte della composizione e lo stesso vale per il #food. Quante volte avete aspettato di mangiare il primo boccone per poter scattare la foto perfetta? I ristoranti imparano a cavalcare l’onda e si vestono di insegne luminose, carte da parati esuberanti, piante che pendono da pareti e soffitti, si cimentano nella preparazione di avocado in tutte le salse, bowl di açai, latte matcha e sushi guarnito da fiori edibili.
Insomma, quali siano le dinamiche e le strategie connesse alla futura gestione di questo social network, il potere di aver provocato un cambiamento resta invariato e inevitabile, non ci resta che attendere e vedere cosa succederà.