Da Twitter Blue alla spunta blu a pagamento: i cambiamenti che non piacciono agli utenti

11 Novembre 2022, di bake

Twitter entra ufficialmente nell’era Musk.

Era nell’aria già da tempo ma ora è ufficiale. Elon Musk è il nuovo proprietario di Twitter, che gli è costato “solo” 44 miliardi di dollari.

E, in poco più di 10 giorni, ha già fatto parlare molto di sé. Dallo scioglimento del consiglio di amministrazione, ai maxi-licenziamenti, fino ad arrivare agli abbonamenti per gli account verificati. E sono proprio questi ultimi a creare maggiore malcontento tra gli users. L’idea di un Twitter a pagamento non piace per niente agli utenti e molti, infatti, stanno già cercando piattaforme alternative in cui rifugiarsi.

 

Twitter Blue: cos’è e come funziona

Twitter Blue è un servizio premium offerto dalla piattaforma di cui si è sentito parlare a metà dello scorso anno ma che secondo alcune fonti è stato lanciato già nel lontano 2009. Al costo di 2,99 dollari al mese gli utenti non vedevano pubblicità nel proprio feed e potevano inviare video più lunghi, modificare l’icona dell’app, utilizzare temi colorati.

Nulla a che fare con l’iconica spunta blu (anche se poi è bianca), che indica gli account verificati. Questa piccola icona azzurra, che appare accanto al nome utente si ottiene facendo una richiesta tramite il proprio account e viene concessa solo se si rispettano determinati requisiti. O meglio, fino a pochi giorni fa la procedura era questa. Ma l’era Musk è sinonimo di cambiamenti. E non tutti positivi!

Twitter Blue, che non aveva avuto chissà che grande successo, in pochi giorni è sulla bocca di tutti. Il nuovo CEO riporta l’attenzione sulla versione premium e ne comunica le modifiche. Infatti l’abbonamento costerà circa 8 dollari al mese e permetterà a chiunque di avere il badge blu. Il servizio è già disponibile negli Stati Uniti, in Canada, Australia, Nuova Zelanda e Regno Unito. La prima conseguenza, purtroppo negativa, è stata il proliferarsi di account fake, ma verificati, di personaggi famosi.

Per ovviare al problema, la stessa Product Manager Esther Crawford ha dovuto trovare una soluzione. Ecco, quindi, la decisione di assegnare un badge grigio con la scritta “Ufficiale” a tutti quegli account, già verificati e no, di governi, aziende, personaggi pubblici che non sottoscrivono l’abbonamento a Twitter Blue.

In Italia, ad esempio, Twitter Blue non è ancora disponibile ma pare che il badge grigio accompagnato dalla scritta Ufficiale sia già apparso su qualche profilo, come quello della Juventus.

 

Il vero motivo dietro al rilancio di twitter blue

Elon Musk Twitter Blue
The Royal Society, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Come anticipato, la versione premium di Twitter non aveva avuto successo e la maggior parte degli utenti non ne aveva mai sentito parlare prima d’ora. Viene da pensare che nessuno ne avesse realmente bisogno e, soprattutto, che secondo la community non offrisse dei servizi per cui valesse la pena pagare un abbonamento mensile. La versione base era e continuerà ad essere la più utilizzata dagli utenti.

Quindi, perché il nuovo CEO ha dovuto rendere Twitter Blue più desiderabile? Per una mera questione economica: Twitter è in perdita. Fa sorridere il botta e risposta tra Elon Musk e Stephen King. Quest’ultimo ritiene che 20 dollari siano troppi e che lascerà la piattaforma, dal canto suo il Chief Twit risponde “dobbiamo pagare le bollette in qualche modo! Che ne dici di 8?”.

E, per convincere la community a sottoscrivere l’abbonamento, la strategia migliore sembra essere quella di concedere a tutti, purché si paghi, la tanto ambita spunta blu. In questo modo a tutti gli utenti a cui non veniva concessa per mancanza di requisiti potranno ottenerla senza troppi sforzi.

Nello stesso tweet citato sopra, Musk chiarisce che questa azione è volta soprattutto a combattere troll e bot. Ma soprattutto per migliorare l’esperienza degli utenti sulla piattaforma e non incappare in spam e truffe. Quindi il vantaggio sarebbe doppio: da un lato aumentano i ricavi e dall’altro, secondo il nuovo proprietario, la verifica è fondamentale per la sua battaglia contro gli account falsi.

Questi sono solo i primi dei tanti cambiamenti che, secondo l’opinione pubblica, interesseranno il social media. La prima modifica ha riguardato il layout della home page e tra quelle in arrivo pare ci sia la possibilità di allegare un testo lungo ad un tweet, forse per ovviare al limite dei 280 caratteri.

Le conseguenze dell’era Musk

Le novità, sia quelle già annunciate che quelle in programma, hanno un po’ spaventato gli inserzionisti: un numero sempre maggiore di aziende, infatti, ha iniziato a sospendere temporaneamente le pubblicità sulla piattaforma, tra queste anche la casa automobilistica Audi.

È certo che, mentre il nuovo capo ha fatto il suo ingresso nella sede dell’azienda con un lavandino in mano accompagnato dalla frase “Let that sink in” (lascia che affondi), gli utenti si augurano che la piattaforma non affondi davvero!

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