Comunicazione post-coronavirus: cosa cambia?

7 Maggio 2020, di bake

Come cambia la comunicazione di marketing nell’epoca post-coronavirus

Ci sono ancora molte incertezze riguardo alla rapidità e alla diffusione del covid-19 in tutto il mondo. Per questo non possiamo fare previsioni certe, ma possiamo ipotizzare cautamente cosa succederà nei prossimi mesi al mondo della comunicazione post-coronavirus. 

Come ha detto Gideon Lichfield, Editor-in-chief del MIT Technology Review:

Per fermare il coronavirus dovremo cambiare radicalmente quasi tutte le nostre attività quotidiane: il modo in cui lavoriamo, facciamo attività fisica, socializziamo, facciamo shopping, ci occupiamo della nostra salute, educhiamo i nostri figli, ci prendiamo cura dei nostri familiari”.

Questi cambiamenti radicali avranno delle conseguenze inevitabili anche sul nostro modo di comunicare.
Il sovraffollamento del mondo online causato dalla quarantena ci porta, infatti, a riflettere su quali possono essere le vie da intraprendere per creare la giusta strategia di comunicazione. Vediamo quindi i cambiamenti che coinvolgono lo storytelling, l’influencer marketing e l’advertising offline e online.

La comunicazione post-coronavirus è affamata di Storytelling

Negli anni siamo stati sempre più inondati dallo storytelling: lo dimostrano sopratutto le numerose pubblicità televisive  con il sottofondo musicale emozionale e le immagini in slow-motion.
Raccontare storie per comunicare è una pratica vecchia come il mondo, che il marketing sfrutta da decenni. Durante l’emergenza, tuttavia, questa pratica ha visto un vero e proprio boom. Gli esempi sono innumerevoli, uno dei più recenti è lo spot IKEA #RipartiamoDaCasa, in cui si ripercorrono i due mesi in cui tutto il Paese si è fermato e ha riscoperto la vita domestica.

Raccontare storie ai tuoi clienti può aiutarti a coinvolgerli, a trasmettere i tuoi valori e a rimanere impresso nella loro memoria, ma è bene fare attenzione! A tutti piacciono le storie, solo che bisogna saperle raccontare. Assicurati di parlare al cuore delle persone e non dimenticarti di inserire il tuo prodotto nella narrazione!

 

L’influencer marketing: più positività e speranza

Il periodo d’emergenza ha messo in crisi anche l’influencer marketing, tanto che l’85% degli influencer sostiene di aver cambiato la propria strategia di comunicazione, prediligendo engagement e autenticità. Molti si sono anche resi portavoce di positività e speranza! Pensiamo a due fra i più famosi influencer italiani, Chiara Ferragni e Fedez, che in questo periodo si sono lanciati in continue attività di beneficenza e volontariato.

Se si sceglie questo tipo di comunicazione è ovviamente importante trovare il personaggio giusto. Non dimentichiamoci infatti che il pubblico dell’influencer che avremo ingaggiato sarà il cliente al quale vogliamo riuscire a vendere il nostro prodotto o servizio. Il consiglio, quindi, è di scegliere un influencer che condivida i valori del nostro brand, soprattutto in questo periodo di emergenza globale. 

 

Advertising: da offline a online

Agli inizio di marzo 2020, si prevedeva un aumento della spesa pubblicitaria in tutto il mondo del 7% rispetto al 2019. Oggi ovviamente le stime sono cambiate.
Ciò che risentirà maggiormente della nuova situazione, secondo alcune ipotesi, sarà inevitabilmente l’advertising offline. Com’è prevedibile, vista infatti la forte riduzione della circolazione degli individui, i cartelloni pubblicitari e i volantini rivestiranno un ruolo sempre minore nelle strategie di comunicazione post-coronavirus. Quindi investire sempre di più in una strategia di comunicazione online è sicuramente la scelta corretta.

Il risultato di questa nuova tendenza potrebbe essere una sempre minore integrazione tra online e offline all’interno delle strategie di marketing delle imprese.

 

I cambiamenti sono sempre spaventosi, lo sappiamo, per questo Bake è sempre operativa e disponibile ad aiutarti con le tue strategie di comunicazione. Contattaci, ti aiuteremo a migliorare la tua comunicazione post-coronavirus!

 

Fonti: www.emarketer.com

 

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