Libri Come 2018: torna a Roma il festival dedicato a libri, autori e lettori.

15 Marzo 2018, di bake journal

“Libri Come è una festa plurale, fatta di momenti diversi: presentazioni, letture, dialoghi, interviste, lezioni, performance, mostre e altro ancora come si nota anche solo scorrendo il programma. La diversità delle sale dell’Auditorium, che non vuole segnare nessun ordine gerarchico, aiuta a ospitare momenti e autori diversi, per genere, età, fama, lingua. È un modo per sottolineare ancora una volta come i libri e la lettura siano un’esperienza ricca, complessa, plurale appunto, che mette in gioco sentimenti diversi.

Quest’anno ne abbiamo messo al centro uno davvero ampio. Quasi una provocazione. La parola chiave della nona edizione di Libri Come è infatti Felicità. Anche solo definire il tema è sfida irragionevole. Meno impossibile è spiegare la scelta. Vorremmo capire anzitutto due cose: che felicità è possibile oggi; che esperienza di felicità rappresentano la scrittura, la lettura, la cultura.

È ovvio dire quanto della felicità abbiamo bisogno. Ma in quali condizioni, con quali attese e atteggiamenti? Ecco che cominciano subito le domande che affolleranno le giornate della Festa. Che rapporto c’è tra felicità privata e felicità (o infelicità) pubblica? Che strumenti personali e collettivi abbiamo per esercitare almeno il diritto alla ricerca della felicità?

Ci possono aiutare davvero la riflessione filosofica e la pratica letteraria? Siamo noi per primi curiosi di capire quali risposte daranno i nostri ospiti: scrittori e scrittrici tra i più interessanti delle ultime stagioni ma anche saggisti, filosofi, pensatori, giornalisti. La sfida di questa parola chiave è infatti la più affascinante ma anche la più rischiosa tra quelle che abbiamo proposto in questi anni.

Vogliamo provare a creare, nei giorni della Festa del Libro e della Lettura, uno spazio nel quale si possano fare – come in ogni festa che si rispetti – esperienze felici, stimolanti e anche divertenti: incontri, scoperte, sorprese, connessioni.

Ma insieme si rifletta su cosa queste esperienze significhino: perché non rappresentino solo parentesi giocose e ci diano, invece, pensieri e strumenti nuovi, ci arricchiscano e dunque un po’, felicemente, ci trasformino.”

Marino Sinibaldi

Qui il programma della manifestazione

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